Martire evangelico di fede e libertà
Fanino Fanini (Faenza 1520 - Ferrara 1550)
Targa di Fanino Fanini a Ferrara
Ferrara è la città in cui la breve e travagliata esistenza di Fanino Fanini incontra il martirio. Ferrara è il luogo in cui Fanini, a causa della sua fede evangelica, viene imprigionato, ucciso e arso, stritolato da un ostile meccanismo di potere politico-religioso.
Anche a Ferrara, come in molte altre città del Cinquecento, è stato fatto pagare un prezzo altissimo alle coscienze libere, o comunque a coloro che, come Fanini, chiedevano la libertà di professare la fede secondo coscienza.
Fanino Fanini credeva nel Vangelo per la sola grazia di Dio, con una fede personale al di sopra e al di fuori della mediazione della chiesa cattolica romana. Per questo pagò con la vita, come molti altri.
Eliminare gli uomini però non significa far tacere le idee, né reprimere la fede. Dopo cinquecento anni, a Ferrara la testimonianza evangelica è ancora presente e prosegue ancora oggi. Ai nostri giorni, come eredi spirituali di Fanini, gli evangelici ferraresi sono una testimonianza vivente che la fede è sì vulnerabile, ma altrettanto indistruttibile, perché “la Parola di Dio non è incatenata”.
Già nel 2001, in occasione del 450° anniversario della morte di Fanino Fanini, per iniziativa evangelica è stata intitolata una strada a Porotto in suo onore. Nel 2021, in continuità con quel momento, apporre una targa al martire evangelico in centro della città significa di nuovo ricordare ai cittadini e agli avventori che le parole “conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” possono ancora conferire, a chi le prende sul serio, un’invincibile forza d’animo e d’integrità personale.
Celebrare Fanini ha infine anche un significato culturale di alto profilo. La libertà religiosa e di coscienza, che gli fu negata, è oggi un patrimonio irrinunciabile da
salvaguardare e da valorizzare per tutti, credenti e non credenti.