Non contristiamo lo Spirito Santo - Efesini 4:30

Introduzione

Siamo giunti all’ultima predicazione sullo Spirito Santo. La volta scorsa abbiamo detto che lo Spirito Santo esige l’unità della chiesa e abbiamo detto che ① coloro che hanno creduto al vangelo di Cristo hanno ricevuto lo Spirito Santo, ② chi ha ricevuto lo Spirito Santo deve vivere secondo la sua guida e infine ③ abbiamo detto che le divisioni e gli abbandoni della chiesa sono contrarie alla volontà di Dio. 

La predicazione di oggi ci invita a

NON CONTRISTARE LO SPIRITO SANTO.

Il testo di riferimento di oggi, è tratto da Efesini 4:30, che ci dice:

“Non rattristate lo Spirito Santo di Dio, col quale siete stati suggellati, per il giorno della redenzione”.

In questa esortazione, c’è qualcosa di molto profondo, poiché afferma: “Non contristate lo Spirito Santo di Dio”. Paolo qui, non dice semplicemente: non fate arrabbiare o contrariare lo Spirito Santo, ma afferma di non rattristarlo, a significare qualcosa di più profondo, che ha a che fare più con l’amore, che con il dovere. Di solito quando amiamo una persona cara, tutte le volte che la offendiamo o manchiamo nei suoi confronti, siamo rattristati per il dolore che abbiamo provocato a quella persona. La maggior parte di noi, al solo pensiero di addolorare qualcuno, non ci fa stare tranquilli, finché non avremo presentato le nostre spiegazioni e le nostre scuse, per risolvere la questione in sospeso con l’altro. Quando ad esempio offendo mia moglie (succede), non trovo riposo, finché non risolvo il problema tra me e lei davanti al Signore. La rabbia e l’orgoglio generano rottura e dissapori, mentre il dolore produce una compassione che promuove amore, confessione e ravvedimento. Infatti, Paolo non dà un ordine del tipo: “Ubbidite e fate contento il Signore, o lo Spirito Santo”. No, lui dice “Non rattristate lo Spirito Santo di Dio”, cioè, vale a dire: “Non lo addolorate se lo amate, e se lo avete addolorato confessatelo e rimediate”.    

Lo scopo di questa predicazione è quello di esortarci come chiesa, a non contristare lo Spirito Santo, e affronteremo il tema attraverso tre punti, in cui ① considereremo l’amore dello Spirito Santo, ② poi, spiegheremo in cosa consiste l’essere stati suggellati dallo Spirito Santo, e infine ③ spiegheremo in che modo contristiamo lo Spirito Santo.

Iniziamo a considerare:

 
  1. L’amore dello Spirito Santo.

Quando si ama qualcuno, non lo si vuole rattristare in alcun modo, e se dovesse accadere di contristarlo, ne soffriremo e ci adopereremo, finché non otterremo il perdono, da parte di chi abbiamo rattristato. Se quindi amiamo lo Spirito Santo, lo dimostreremo con i fatti e con una vita trasformata e santa.

Prima di parlare di come noi dimostreremo di non contristare Dio, è bene sottolineare l’amore che Dio ha per i suoi figli. Dio ci ha amati dal principio, e tutto ciò che può essere espresso dell’amore del Padre, dell’amore del Figlio, può essere detto dell’amore che lo Spirito Santo prova per coloro che gli appartengono, poiché l’amore di Dio per noi, è un’espressione di tutta la Trinità per coloro che hanno creduto in Gesù Cristo. L’amore dello Spirito Santo, come quello del Padre e del Figlio, è eterno, sovrano e immutabile. È un amore infinito, che non può mai interrompersi, né diminuire, o essere rimosso a causa dei nostri limiti ed errori (peccati). L’amore di Dio si è manifestato per noi fin dalla nostra fanciullezza, poiché è stato pensato per noi, prima della fondazione del mondo, e si è realizzato per noi, fin dal grembo di nostra madre, quando formava la nostra coscienza, e ci correggeva in prospettiva della nostra conversione (cfr. Salmo 139:13). Quante volte nel mio passato di pecora errante, i miei errori non sono mai andati oltre un certo limite, perché quel limite, nella mia coscienza, lo aveva stabilito Dio, quando ad esempio ho peccato, ma mai al di là di quello che Lui permetteva, con la sua protezione. Quando davanti alla nostra follia, Lui ci ha circonciso il cuore, e ci ha piegati, affinché abbracciassimo la sua chiamata, e tutto questo è stato possibile, solo per mezzo dell’opera dello Spirito Santo. IO HO FATTO DEGLI ERRORI MOLTO GRAVI CHE POTEVANO COSTARMI CARO, MA IL SIGNORE MI HA FERMATO CON LA SUA GRAZIA AL MOMENTO GIUSTO.

Ricordiamo il momento e il luogo della nostra conversione? Chi è stato ad aprire i nostri occhi ciechi? Ad aprire le nostre orecchie sorde? Chi è stato ad ammorbidire il nostro cuore indurito, perché vi entrasse il Signore Gesù, se non lo Spirito Santo, che ci ha convinto di peccato, e ci ha vivificato con la sua grazia e la sua potenza!? Chi anche oggi, che rimaniamo discepoli ancora instabili, deboli e inclini a cadere nel peccato, può correggerci, sostenerci e guidarci al bene, se non lo Spirito Santo!? Chi è che ci consola in tutti i nostri fallimenti, infermità e difficoltà? Quante volte i nostri cuori si sarebbero spezzati dal dolore, se lo Spirito Santo non ci avesse soccorso, ricucendo le nostre ferite, e sostenendoci con le sue promesse? Oppure quando lo Spirito Santo, sovviene alle nostre debolezze, e ci sostiene nella preghiera, perché non sappiamo pregare come dovremmo, portandoci a pregare con una tale passione, che ci sembra di essere davvero in sua presenza!? Un’altra evidenza dell’amore dello Spirito Santo è il fatto che nella sua grandezza e potenza, dimora in cuori indegni e limitati come i nostri.

Ci può essere un amore più grande di questo? Una misericordia più immensa di questa? Una fedeltà e potenza, come quelle dello Spirito Santo, che ha vinto sui nostri peccati e ci guida ogni giorno?     

In secondo luogo, spieghiamo in cosa consiste:

 

2. Il suggello dello Spirito Santo.

Cosa significa essere stati suggellati?

Il suggello ha un triplice significato, e in primo luogo è quello di CONVALIDARE (cioè, confermare o rendere valido)!

Lo Spirito Santo stesso testimonia al nostro spirito, che siamo nati da Dio, poiché dopo che abbiamo creduto nel Figlio di Dio, il Padre ci suggella come suoi figli, per mezzo dello Spirito Santo (2 Corinzi 1:22). Non ci può essere una fede autentica se non è attestata (cioè, convalidata) dallo Spirito Santo, poiché solo la fede che è suggellata dallo Spirito Santo è vera, reale e genuina.

In secondo luogo, è un suggello di APPARTENENZA, e come un pastore che segna le proprie pecore, perché sono di sua proprietà, così lo Spirito Santo ci suggella (cioè, ci marchia) per indicare che siamo di sua proprietà, parte del suo popolo eletto, membri della sua chiesa.

In terzo luogo, con il suggello si vuole indicare la PROTEZIONE, che comporta essere custoditi dallo Spirito Santo fino alla fine dei tempi, giorno in cui Gesù ritornerà per condurci al Padre. Senza il suo suggello non si potrà mai essere custoditi, ma si sarà perduti, poiché non gli si appartiene, ma anche chi non gli appartiene ora può invocare la sua grazia e misericordia per essere toccato dalla potenza della sua parola. Chi invece, porterà sul proprio cuore il sigillo dello Spirito Santo, sarà preservato (cioè, custodito) per l’eternità.  

Infine, spieghiamo cosa significa:

 

3. Contristare lo Spirito Santo.

In che modo contristiamo lo Spirito Santo?

Possiamo contristarlo facendo pensieri sbagliati, se permettiamo al nostro cuore, di coltivare un qualsiasi sentimento non sano, che sicuramente ci condurrà a peccare. Allora lo Spirito Santo certamente sarà contristato, perché ci faremo ingannare dal maligno e dalla nostra natura, e cadremo nel peccato. Se commettiamo il peccato, se tentiamo il nostro prossimo, e lo spingiamo a peccare con il nostro cattivo esempio, lo Spirito Santo sarà davvero contristato. Se trascuriamo la preghiera, o non leggiamo la parola di Dio, o se non cerchiamo di fare il bene, o se viviamo per noi stessi, anziché vivere per Dio e in funzione del suo Regno, lo Spirito Santo sarà contristato.

Quando manchiamo di interesse e amore per Cristo Gesù, e siamo ingrati per tutto quello che ha fatto e continua a fare per noi, lo Spirito Santo è rattristato nel profondo. Lo Spirito Santo è rattristato dalla nostra incredulità, quando dubitiamo della sua fedeltà, e non confidiamo nella sua provvidenza e potenza. In tutti questi casi dobbiamo invocare la misericordia del Signore, e farci riprendere dalla sua grazia e dal suo amore, pregandolo di vedere se in noi c’è qualche via iniqua, affinché possiamo rendercene conto e ravvederci (Salmo 139:24).

Ognuno di noi può passare momenti di difficoltà, di stanchezza o di crisi, ma è proprio in questi momenti che dobbiamo ristabilire le priorità nella nostra vita: curare la nostra relazione con il Signore, leggendo la sua parola per trarne beneficio e nutrimento, curare la preghiera personale per godere una relazione sempre più intima con il Signore per mezzo dello Spirito Santo. 

È molto triste perdere la cura dello Spirito Santo, e oggi purtroppo molti credenti e molte chiese, trascurano la loro relazione con Dio e contristano così lo Spirito Santo. Sembra che un invisibile torpore, sia piombato addosso ai credenti e alle chiese, e si è spesso disinteressati a tutto ciò che ha valore e richiede impegno, e questo certamente rattrista lo Spirito Santo.

Conclusione

Certamente oggi il Signore sta giudicando questa umanità ribelle e inescusabile, riducendo la sua grazia che non converte più come nel passato, ma il Signore sta giudicando anche la sua chiesa, spesso più attenta alle proprie faccende interne e personali, che a quelle che riguardano Dio e il suo Regno. Dobbiamo invocare lo Spirito Santo, che certamente è afflitto a causa del nostro peccato, affinché possa purificare le nostre vite, e ridare vigore alle nostre comunità. Oggi è fondamentale per le chiese, rimettere la parola di Dio al centro, e porre la sana dottrina come nostra stella polare, affinché lo Spirito Santo torni in tutta la sua potenza, a manifestare la sua opera. Dobbiamo individuare il peccato che ha contristato lo Spirito Santo, per abbandonarlo e ravvederci, perseverando nella preghiera e nella fedeltà, in modo che lo Spirito Santo continui a dimorare nei nostri cuori. È fondamentale frequentare chiese sane, vivere una comunione fraterna vera, e invocare lo Spirito Santo affinché continui ad abitare nei nostri cuori”.   

 
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Lo Spirito Santo esige l’unità della chiesa - Giuda 19