Lo Spirito Santo esige l’unità della chiesa - Giuda 19
Introduzione
Nella predicazione di oggi, parleremo della relazione dello Spirito Santo con la sua chiesa, che ci incoraggia a mantenere l’unità della chiesa. Infatti, il titolo che ho dato alla predicazione è
LO SPIRITO SANTO ESIGE (cioè IMPONE) L’UNITA’ DELLA CHIESA.
Il testo di riferimento che ci guiderà in questa predicazione è tratto da Giuda 19, che afferma:
“Costoro son quelli che provocano le divisioni, gente sensuale, che non ha lo Spirito”.
Innanzitutto, leggendo questo testo viene subito una domanda: CHI SONO QUESTE PERSONE DI CUI PARLA GIUDA? Giuda ci dice che sono persone che si infiltravano nelle chiese, per confondere i credenti con le loro menzogne, e mettevano in pericolo il benessere della chiesa, e della sua testimonianza. Ognuno di noi desidera una chiesa numerosa, e questo è un buon desiderio, ma è opportuno (e forse ancora più importante) anche guardare alla qualità della chiesa, e mirare a mantenere una chiesa sana, sotto l’aspetto dottrinale e dell’integrità personale. È sempre un piacere accogliere le persone che il Signore ci manda, ma è anche importante usare sensibilità e discernimento, per comprendere tra chi viene per cercare Dio, conoscerlo e imparare a servirlo, e chi invece non ha nessuna intenzione di cercare Dio, conoscerlo e farsi trasformare da Lui per aprirsi alle sue direttive.
Il testo di oggi suggerisce tre considerazioni: ① la prima pone una DOMANDA: “Avete lo Spirito?”. Poi ② dà un AVVERTIMENTO: “Se non avete lo Spirito siete ‘sensuali’” (cioè, carnali). Infine, ③ pone una QUESTIONE: “Ci sono persone che abbandonano le chiese, o che provocano divisioni o rallentano il cammino”. Il nostro sospetto è che questi individui (se sono credenti), non stanno agendo secondo lo Spirito Santo, ma stanno agendo secondo le loro preferenze; come il nostro testo afferma: “Costoro sono quelli che provocano le divisioni, gente sensuale, che non hanno lo Spirito”.
Iniziamo dunque a porci una domanda:
Abbiamo lo Spirito di Dio?
Questa è una domanda che può risultare indelicata, ma è molto importante e vitale, per la vita presente e futura di un uomo. Chi possiede lo Spirito Santo, anche se non è perfetto, è salvato. Chi invece non ha lo Spirito di Dio, anche se è ortodosso nel suo pensiero e ha una moralità esteriormente eccellente, non è salvato, poiché manca di un elemento fondamentale per la sua salvezza, cioè, avere lo Spirito Santo che vive in lui, poiché lo Spirito Santo è donato a coloro che credono (Atti 19:2). Ci sono ad esempio tanti studiosi cattolici e liberali, che hanno scritto miriadi di libri di teologia, ma c’è da chiedersi se questi hanno lo Spirito Santo e sono nati da Dio?
Come possiamo comprendere l’opera dello Spirito Santo?
Lo Spirito Santo è dalla Parola di Dio, paragonabile al vento. Questa immagine ci fa comprendere, che non possiamo conoscere, come lo Spirito Santo procede da Dio nel cuore degli uomini. Può accadere, che davanti ad una predicazione, due uomini ascoltano la stessa verità, ma solo una di queste è raggiunta dalla potenza dell’evangelo, ed è salvato, perché uno ha ricevuto l’opera dello Spirito Santo e l’altro no, poiché l’opera dello Spirito Santo compie un cambiamento nel cuore di quella persona, che gli permette di passare dalla morte alla vita. È un cambiamento miracoloso, totalmente soprannaturale, che non ha a che fare solo con il comportamento (esteriore), ma ha a che fare con il cuore (interiore). Timothy Keller affermava, che in questo mondo potremo incontrare anche persone che sono migliori di noi, ma che non hanno lo Spirito Santo perché non appartengono a Dio. Essere rigenerati dallo Spirito Santo, significa vedere l’azione di Dio nella propria vita, che porta ad un cambiamento che non è frutto della nostra natura, ma è la rigenerazione che è prodotta in noi, soltanto attraverso un atto sovrano di Dio. Ricordiamo quando Dio creò l’uomo: Egli prese della terra e lo formò, ma gli diede vita, solo quando Dio gli soffiò il suo alito vitale (Genesi 2:7). Allo stesso modo, è solo quando Dio Spirito Santo, soffierà su un uomo, che sarà vivificato e rigenerato, e potrà veramente essere trasformato, poiché l’uomo non può nascere di nuovo, se lo Spirito Santo non opera in lui.
Lo Spirito Santo è anche paragonabile al fuoco. Dopo che lo Spirito Santo ha generato in noi la vita, il Signore continua a purificarci attraverso il suo Spirito, che ci illumina nel riconoscere la malvagità del nostro cuore, poiché, se non conosciamo la gravità del nostro peccato, non potremo mai abbracciare l’immensità della grazia, e ottenere così lo Spirito Santo. Ognuno di noi, ha potuto nel tempo stabilito da Dio, conoscere la gravità del proprio peccato, e la difficoltà a vincerlo. Ognuno di noi ha dovuto scoprire, che non potevamo sconfiggere il nostro peccato con le nostre risorse, ma solo attraverso l’opera dello Spirito Santo. Ognuno di noi si è sentito indegno della grazia di Dio, e ha messo in dubbio la salvezza che ci è stata donata, perché vedevamo la gravità del nostro peccato. E ci siamo sentiti perduti, fino a quando lo Spirito Santo, ci ha consolato con il suo perdono e ci ha resi consapevoli, che abbiamo bisogno della trasformazione dello Spirito Santo, per piacere a Dio. Il credente potrà vivere delle difficoltà, potrà anche andare in crisi, potrà ancora cadere nel peccato, ma una cosa è certa: la sua anima sarà purificata, poiché chi ha ricevuto lo Spirito Santo, non potrà perdere la sua salvezza, e non sarà rigettato da Dio, poiché Dio inizia un’opera buona in noi, e la porta a compimento fino alla fine (Filippesi 1:6). Il credente vivrà sempre in una dimensione di “Già e non ancora”, in cui dovrà convivere con il proprio peccato, ma è certo che sarà santificato e reso santo, perché Dio è Santo, e al momento che Dio vorrà, lo Spirito Santo gli darà la vittoria sul peccato. È solo attraverso Cristo che noi siamo resi degni di essere chiamati figli di Dio, e questa è la consolazione per coloro che appartengono a Dio e che hanno ricevuto lo Spirito Santo.
In secondo luogo, rispondiamo all’interrogativo, con un avvertimento:
2. Se non avete lo Spirito siete carnali.
L’avvertimento che ci lancia il testo di Giuda afferma che, chi non ha lo Spirito Santo, vive secondo la carne. Qui il termine CARNE (dal greco SARX) non si riferisce alla nostra corporeità, ma si riferisce all’essere dell’uomo non rigenerato che mette al centro sé stesso e i suoi desideri anziché Dio e il suo piano (cfr. Romani 8:25).
Una creatura decaduta è indotta a vivere secondo la carne, la propria natura e il proprio peccato, e anche se viviamo in un’epoca umanista in cui sembra essere presente una certa religiosità, l’uomo non è in grado di conoscere Dio, e ubbidire alle cose spirituali di Dio come afferma sempre Paolo in 1 Corinzi 2:14. Una persona può possedere tutte le virtù di questo mondo, addirittura possedere quelle del credente, partecipare ai culti e ai sacramenti, essere persino battezzato, ed essere il più devoto dei credenti, ma se non ha lo Spirito Santo, è un’anima perduta. Può sembrare un figlio di Dio, diventare persino un ministro dell’evangelo, ma se non ha lo Spirito Santo, non rimane altro che un uomo naturale, che vive secondo la carne, e non distingue le cose spirituali di Dio. Lungi da me spaventare o scoraggiare qualcuno di voi (io sono sicuro che voi appartenete a Dio perché ho visto i frutti dello Spirito santo in voi), ma questa domanda che ci lancia Giuda, è molto calzante e importante per ognuno di noi. Anni fa andai insieme a mia moglie, all’assemblea nazionale dell’Alleanza Evangelica Italiana, a Roma. In questo incontro predicava un certo Ravi Zacharias (teologo, saggista, apologeta ed evangelista americano), un personaggio di fama internazionale. Bene, anni dopo si è scoperto che questo uomo aveva imbrogliato tutti, perché aveva una doppia vita, e non era un credente. Questo esempio ci serve, per sottolineare quanta attenzione dobbiamo avere, per proteggere la chiesa oggi. Ricevere lo Spirito Santo è un’esperienza essenziale, senza la quale tutte le altre cose non valgono nulla, e lo Spirito Santo può essere donato solo da Dio, mediante la salvezza in Cristo, e non è qualcosa che possiamo acquistare, come voleva fare Simon Mago (Atti 8:19).
Abbiamo lo Spirito Santo dimorante e operante nel nostro cuore!? Gloria a Dio per questo dono, viviamo quindi secondo lo Spirito Santo e non secondo la carne, come ci incoraggia a fare Paolo in Galati 5:16. Lavoriamo per il bene della chiesa, e facciamo le nostre scelte, non guardando ai nostri interessi, ai nostri desideri personali, ma guardando agli interessi e ai desideri di Dio, perché solo così proviamo che abbiamo lo Spirito Santo. Se non sai se hai lo Spirito Santo rimani ancorato a Dio, fidati e affidati a Lui con tutto il cuore e Lui ti renderà consapevole di averlo.
Infine, poniamoci una questione delicata ma chiara:
3. Le divisioni sono in opposizione ai sentimenti dello Spirito Santo.
È bene chiarire che le divisioni e l’abbandono della chiesa, sono contrarie alla volontà di Dio e dello Spirito Santo, qualsiasi giustificazione o motivazione cerchiamo di dargli. Dio non giustificherà e non perdonerà mai queste disubbidienze, se non c’è un vero ravvedimento e ripensamento per ciò che avvenuto. In questo mondo ci sono tante persone, che sono come le farfalle, che si posano di fiore in fiore, e qui a Ferrara ne abbiamo avute diverse di queste persone. Ci sono altre persone che cercano la chiesa perfetta, e non trovano mai quella giusta, che va bene per loro. Si sentono bene in quella chiesa, ascoltano e apprezzano la predicazione, ma poi ne cercano subito un altro, e un altro ancora.
Poi ci sono quelli che entrano nelle chiese, solo per creare dei problemi e divisioni, costoro Giuda, li definisce come gente “sensuale”, che non ha lo Spirito; sono persone che agiscono secondo la carne, mettendo sempre le loro esigenze, i loro interessi, il loro piacere al centro; mai Dio, la sua volontà e il suo piano. Qui Giuda sta parlando di personaggi (non credenti), che frequentano le chiese per creare zizzanie, problemi per dividere le chiese e noi grazie a Dio non abbiamo oggi questo problema. Giuda con questo passo, vuole mettere in guardia anche i credenti, che certamente non hanno nessuna intenzione di dividere la chiesa, ma che con i loro problemi personali, le loro esigenze carnali, le loro ambizioni e interessi personali, rischiano di fare danni a volte irrimediabili alla chiesa.
Conclusione
Il Signore esige l’unità della sua chiesa e chiama ognuno di noi a adoperarci per contribuire al benessere e all’avanzamento del suo regno in questo mondo. Che il Signore abbia pietà di noi e della nostra chiesa, ci protegga e ci benedica per essere una chiesa unita che accoglie le persone con amore, allegrezza e passione, ma anche con discernimento cristiano. Preghiamo!!