Gesù governa tutta la libertà 4:35-5:20

Introduzione

Questo messaggio può aiutarci a vincere sulle nostre paure, preoccupazioni, difficoltà… perché

GESU’ GOVERNA TUTTA LA REALTA’

Secondo un'ultima ricerca, ciò che preoccupa gli italiani, sono le difficoltà economiche e la paura della povertà… la paura di non avere cibo, la paura dei conflitti e dei cambiamenti climatici. C’è chi ha paura di non avere più un sistema sanitario pubblico, chi è preoccupato per il problema dell’immigrazione. Ognuno è preoccupato per qualcosa, e spera che col tempo le cose possano migliorare.

Quello che Marco ci presenta è un antidoto che può aiutarci a combattere le nostre paure e preoccupazioni, poiché in primo luogo:   

 
  1. Gesù governa sulle potenze naturali.

    Il racconto della “tempesta placata da Gesù” è realistico (e non fantastico) perché è suffragato da elementi molto realisti, poiché ci sono i suoi discepoli ad “una precisa ora” del pomeriggio, dopo che Gesù ha esposto le due parabole del regno” (il seminatore e il granel di senape). C’è “un luogo preciso” (il Mar di Galilea), e “ci sono i discepoli” che fanno salire Gesù sulla barca (v. 36). Si racconta “dell’acqua che entrando nella barca”, mette in pericolo i naviganti, e “ci sono altre imbarcazioni” intorno a loro con uomini che assistono a questo episodio (v. 37). Infine, in questo scenario “c’è Gesù che dorme beatamente” durante la tempesta (v. 38), mentre i discepoli, esperti pescatori, sono terrorizzati e increduli, e sono ripresi da Gesù (vv. 39-40), perché continuano a dubitare e stupirsi che sia in grado di placare la tempesta, dichiarando tra di loro: “Chi è costui, che persino il vento e il mare gli ubbidiscono?” (v. 41).

    Fa riflettere che esperti uomini di mare, che hanno ammirato la grandezza e la potenza di Gesù, continuano a dubitare del loro Maestro. Ma questo è lo scenario del racconto di Marco!   

    Questi uomini avrebbero potuto ricordare e riflettere sulla fede che aveva sostenuto Giobbe nella sua prova, quando fu incoraggiato dalla certezza che Dio governava sulla sua condizione, che lo portava ad affermare che il Dio che ha regolato la forza del vento e la misura delle acque, che dà una legge alla pioggia e traccia la strada ai tuoni, gli avrebbe dato la forza di superare la prova che stava affrontando (Giobbe 28:25). Oppure Davide che è incoraggiato nelle sue battaglie dal Dio che, nella sua grazia aveva riscattato il popolo dalla schiavitù, e che aveva il potere di comandare ai venti, di dividere il Mar Rosso per far passare il popolo (Salmo 107:25). Le stesse onde che oggi stavano minacciando la barca su cui erano i discepoli terrorizzati, e che avrebbero dovuto ricordare l’esperienza, l’esempio e le parole di Giobbe e di Davide, continuano a disperarsi e a dubitare, nonostante la presenza di Gesù e prendere esempio dalla sua tranquillità.

    Il brano di Marco 4, come quelli che seguiranno, mettono alla prova la fede di quelli che assistono a questi eventi, e la domanda che ci pone questo testo è: “DOV’E’ LA TUA FEDE?”. Anche oggi dobbiamo sapere, che non è “Madre natura” a scatenare la sua rabbia, affinché l’uomo si renda conto dei disastri ambientali del pianeta. Non è “Madre natura” a mandare la pioggia in tale quantità da creare alluvioni, perché i politici smettano di cementificare le coste e gli alvei dei fiumi, che sono la causa di questi disastri. Non è “Madre Natura” a raccomandare agli uomini di gestire meglio le risorse della terra, ma è la grazia del “Padre eterno” che governa sugli elementi naturali, scatenando anche disastri pur di convincere gli uomini e i potenti della terra, a riflettere e fare scelte diverse per gestire meglio il creato che dovrebbero amministrare con responsabilità.  

    Il testo di Marco ci incoraggia a cambiare i nostri pensieri. Quanto siamo coscienti e certi che Gesù ha il potere su ogni autorità celeste, terrestre, climatica e che può gestire completamente a suo piacere ogni situazione, poiché è Lui che le ha create e le ha disposte perfettamente come le vediamo? Davanti ai conflitti presenti nel mondo e nella nostra vita, ai governanti che invece di operare per il bene, operano per scopi personali e politici a noi sconosciuti, ai conflitti sociali e alle tensioni che ogni giorno viviamo nel lavoro o in altri posti? Scegliamo di confidare nella sovranità e nella certezza che Gesù ha pieno potere sulle potenze naturali, o ci facciamo prendere dalla paura, dallo scoraggiamento, dalla depressione? Questo episodio di Marco ci domanda: dov’è la nostra fede?  

    Anche nel secondo episodio abbiamo a che fare con un altro racconto realistico, e in secondo luogo:         

 

2. Gesù governa sulle potenze soprannaturali.

Il termine soprannaturale significa che Gesù ha il potere anche sulle realtà spirituali, poiché qui si ha a che fare con spiriti immondi e soggetti indemoniati che riguardano le realtà celesti.

Dopo la tempesta in mare, Gesù si trova davanti un uomo, con una tempesta interiore altrettanto violenta, e in entrambi i casi la potenza di Gesù prevale sulla confusione e la distruzione naturale e spirituale. Qui Marco racconta che Gesù libera un uomo posseduto da uno spirito maligno (v. 2), un uomo che viveva nelle tombe, descritto più come un animale furioso che, come un uomo (v. 3), e quando qualcuno cercava di calmarlo, ricorrendo anche alle catene, lui le spezzava, e nessuno era in grado di domarlo (v. 5). Ma la grandezza e la potenza di Gesù lo libera completamente, poiché non c’è competizione tra il maligno e Dio; infatti, Marco ci dice che l’indemoniato, cade in ginocchio e implora Gesù (vv. 7-8), dimostrando la sua riverenza e adorazione, che lo porta persino a baciargli i piedi (v. 6) in segno di sottomissione.

L’indemoniato ora è un discepolo salvato e restaurato, non più nascosto nelle tombe e lontano da Cristo, ma è seduto ai piedi di Gesù, e questa è una testimonianza potente per coloro che lo conoscevano, e avevano visto ciò che gli era accaduto (v. 13). Molti assistettero alla liberazione di quest’uomo: i guardiani dei maiali e la gente intorno (v. 14), la folla che fu attirata da questo evento straordinario, e tutti coloro a cui fu riferita la notizia (vv. 15-16). L’indemoniato liberato e guarito ora è calmo, perché ha trovato la “Shalom” di Dio. L’uomo vorrebbe seguire Gesù, ma è mandato ad annunciare quel che gli era accaduto: “Vai a casa dai tuoi familiari, e racconta loro cosa il Signore ha fatto per te, e come ha avuto misericordia di te” (v. 19). È una testimonianza che per alcuni porterà alla vita, ma per altri, che non crederanno a quel che Gesù ha fatto, porterà al giudizio.

Quest’uomo sarà il primo predicatore-missionario inviato da Gesù, come un Gentile inviato ai Gentili. Questo è ciò che accade a coloro che sono liberati da Gesù: uomini e donne che entrano nel regno di Dio e diventano discepoli di Cristo, per imparare da Lui e portare la Buona notizia a coloro che non la conoscono. Questo brano afferma che Gesù ha potere sulle situazioni soprannaturali.

Conclusione

Questi due episodi ci spingono a renderci conto di quello che Dio ha fatto in noi, a quanto ha avuto pietà di noi nel liberarci e soccorrerci, come ha fatto con l’indemoniato (v. 19). Noi forse non eravamo indemoniati, ma come lui, eravamo incatenati al nostro peccato, al nostro passato e a tutto ciò che ci separava da Dio e dai suoi valori. Eravamo nemici di Dio, lontani da Lui, poiché eravamo peccatori incalliti, ed estranei a causa dei nostri peccati. Ma ora siamo diventati amici di Dio, riconciliati a Lui e cittadini del suo regno, eredi con Cristo, come lo è diventato questo indemoniato, che è stato liberato fisicamente e spiritualmente.   

 
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Gesù ci esorta ad avere fede (5:21-43)

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Gesù ci introduce nel suo regno – Marco 4:21-34