Il vangelo secondo Marco
Leggi i sermoni predicati ogni domenica durante il culto di adorazione della chiesa.
Dove stai investendo la tua vita (Marco 14:1-11)
Dove stai investendo la tua vita?
Leggendo questo brano del Vangelo di Marco, mi è venuta in mente una domanda per tutti noi: “Dove stiamo investendo ila nostra vita?
Questo passo ci parla di due atteggiamenti completamente opposti: da una parte, il tradimento; dall’altra, un gesto, un gesto d’amore.
Fondati nella speranza (Marco 13:1-37)
Leggendo questo brano possiamo provare una piacevole aspettativa perché in fondo si sta parlando del ritorno di Gesù, e questo è un lieto evento per quelli che lo hanno conosciuto e hanno creduto in Lui, perché vivranno alla sua presenza per sempre. Ma questo brano può incutere timore anche in coloro che gli appartengono per le varie turbolenze che ci saranno da affrontare nell’attesa del suo ritorno.
L’amore di Gesù (Marco 12:13-44)
Alcuni anni fa un caro fratello mi disse che anche noi credenti a volte “SIAMO OZIOSI NEL PARLARE” nel senso che, invece di andare al centro degli argomenti, tendiamo a parlare di questioni poco importanti e quando affrontiamo argomenti importanti tocchiamo solo la superfice delle cose.
Questo è quello che stanno facendo i farisei quando cercano di cogliere in fallo Gesù, metterlo in cattiva luce e screditarlo ponendo delle questioni generiche solo per metterlo in difficoltà e mai per andare al centro del problema.
L’autorità di Gesù (Marco 11:27-12:12)
Anche qui Gesù esorta ad accettare la sua autorità perché è ① un’autorità che viene da Dio, ② è un’autorità che, se viene rifiutata, è un’occasione perduta ed ③ è un’autorità che, se invece viene accolta, produce delle benedizioni e delle basi solide per la propria vita. Gesù è colui che dà origine alla nostra vita, gli dà struttura e gli dà sviluppo.
La regalità di Gesù (Marco 11:1-26)
Questo brano ci parla della REGALITA’ di Gesù, poiché lui è colui che doveva venire e di cui era stata annunciata la nascita in questo mondo: “Gesù è colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele” (ci dice Giovanni 12:13). Egli è il RE che stavano aspettando, il Figlio di Davide (l’erede della sua discendenza) che stava venendo a stabilire il suo regno in questo mondo.
Leggendo il brano di Marco si percepisce la stessa sensazione
Che discepolo sei? (Marco 10:32-52)
Non vi è mai capitato di condividere con un vostro amico un peso, e questa persona non sembra molto interessata a quello che state dicendo? Voi avete un problema enorme, lui è un amico di vecchia data, eppure non è sulla vostra stessa lunghezza d’onda, e non vi ascolta più di tanto.
Leggendo il brano di Marco si percepisce la stessa sensazione
Dov’è la tua ricchezza? (Marco 10:17-31)
Questo brano illustra cosa dobbiamo fare per ereditare la vita eterna ed essere salvati!
La visione del mondo presente nella nostra cultura (che si parli di quella cattolica, o quella islamica, o quella laica) pensa che: “Se ti comporti bene e fai del tuo meglio per fare del bene potrai ereditare la vita eterna ed essere salvato”.
Ma è proprio così?
Qual è il tuo centro? (Marco 10:1-16)
Dopo aver annunciato per la seconda volta l’imminente sua morte e resurrezione, in questo brano Gesù incoraggia i suoi discepoli e noi a mettere Dio al centro dei nostri interessi, a guardare il progresso del suo regno, a pensare il matrimonio e la famiglia come un caposaldo della nostra testimonianza e un riferimento fondamentale per la nostra società, anziché come i farisei che trovano ogni occasione per metterlo in discussione e vederlo come un impedimento alle loro aspirazioni.
L’identikit del discepolo (Marco 9:30-51)
Il brano di oggi riporta tre momenti particolari in cui Gesù continua nel suo corso di formazione per i suoi discepoli. Qui Gesù fa l’identikit del discepolo e afferma che il discepolo ① non deve essere orgoglioso ma umile, ② non deve essere intollerante ma benevolo e ③ non deve essere di scandalo ma di esempio.
Fragile fede, potente Salvatore (Marco 9:14-29)
Questo brano ci parla di una situazione disperata come ce ne sono tante anche oggi, e ci spinge a chiederci come affrontiamo le difficoltà e in chi riponiamo la nostra fiducia.
Questo brano ci parla di ① una condizione difficile, ② una fede insufficiente e ③ una potenza certa.
Gesù ci insegna a riconoscere la sua identità (Marco 8:27-9:1)
Perché Gesù pone queste domande ai suoi discepoli? A cosa servono queste domande?
Queste domande servono a richiamare alla memoria dei discepoli le cose che hanno ascoltato in precedenza, per renderli consapevoli di cosa vuol dire seguire Cristo e quale sia la posta in gioco.
Chi sono io per la gente? E chi sono io per voi?
Attraverso questo brano, Gesù ci parla di lui e ci insegna a riconoscere la sua identità, cioè, chi è Lui, e quali sono le cose che è venuto a realizzare in questo mondo.
Gesù ci invita a riconoscerlo (Marco 8:1-26)
È sorprendente che dei discepoli che hanno vissuto a stretto contatto con Gesù, non capiscono quello che ha insegnato e non riconoscono ciò che lui ha compiuto. Infatti, vengono ripresi decisamente da Gesù che chiede: “Perché state a discutere del non avere del pane? Non riflettete e non capite ancora? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchie e non udite?” (v. 17).
Nella predicazione di oggi Gesù ci invita a riconoscerlo ① nella sua immensa compassione, ② nella sua completa sufficienza e ③ la nostra conclamata insufficienza.
Gesù risana la nostra condizione (Marco 7:24-37)
Questo brano ci presenta due storie difficili con due diversi approcci.
La prima storia ci parla di una donna pagana che nonostante sia una “donna” e per lo più “pagana”, va da Gesù perché liberi la figlia indemoniata.
E nonostante Gesù le risponda che non può dedicarsi a lei perché, prima deve dedicarsi ai figli dell’eredità d’Israele, non si scoraggia e va avanti nella sua intenzione.
L’altra storia ci parla di un “sordo-muto, che viveva nella sperduta Regione del Mare di Galilea a maggioranza pagana, che sperava di essere guarito.
Gesù ci insegna che cos’è la santità (Marco 7:1-23)
Attraverso questo brano Gesù ci insegna due cose sulla vera santità: la prima è che ① la vera santità ha a che fare con il cuore e il peccato dell’uomo, e la seconda è che ② la vera santità ha a che fare con l’opera soprannaturale di Dio.
Gesù ci accompagna anche nei momenti di disorientamento (6:45-56)
Il carico di lavoro a cui i discepoli erano stati sottoposti negli ultimi giorni è stato davvero impegnativo sotto l’aspetto fisico, psicologico e spirituale, avendo avuto a che fare con notti insonni e viaggi massacranti, frustrazioni e paure di essere abbandonati perché non sempre erano in grado di capire il loro Maestro, avevano scacciato demoni e combattuto contro ogni sorta di opposizione. I discepoli in quel momento erano come dei pugili che a forza di prendere pugni sono frastornati e disorientati.
In questo brano evidenzieremo in che modo Gesù accompagna i suoi discepoli anche in questo momento di disorientamento, in primo luogo ① riformando i loro valori e in secondo luogo ② sostenendoli nelle loro angosce.
Gesù provvede anche nelle difficoltà (6:14-44)
Attraverso queste due storie Gesù vuole lasciare un INSEGNAMENTO ai suoi discepoli in un momento di grande difficoltà e SMARRIMENTO.
In questa predicazione evidenzieremo che GESU’ PROVVEDE ANCHE NELLE DIFFICOLTA’, ① donando una nuova speranza, ② provvedendo una vita abbondante e ③ aprendo una nuova prospettiva per la nostra vita.
Gesù ci invia in un contesto ostile (6:1-12)
Il racconto di oggi riguarda il ritorno di Gesù nel suo paese d’origine di Nazareth insieme ai suoi discepoli. In un primo momento le persone sembrano meravigliate e si chiedono da dove gli venivano quelle parole e quella potenza con cui operava i miracoli (v. 2).
Gesù ci esorta ad avere fede (5:21-43)
Non vi siete mai trovati in una situazione disperata, in cui non vedevate davanti a voi nessuna via d’uscita? Bene, se vi siete trovati o vi trovate in una situazione complicata questa predicazione è anche per voi.
Gesù governa tutta la libertà 4:35-5:20
Questo messaggio può aiutarci a vincere sulle nostre paure, preoccupazioni, difficoltà… perché Gesù governa tutta la realtà, e per questo quello che Marco ci presenta è un antidoto che può aiutarci a combattere le nostre paure e preoccupazioni.
Gesù ci introduce nel suo regno – Marco 4:21-34
In questo brano Gesù presenta due parabole, che paragonano il regno di Dio ad un seme che viene piantato in un terreno, e che durante la notte mentre il contadino dorme, germoglia e cresce senza che lui sappia come, perché nella terra, da sé stesso si rompe e produce il suo frutto (vv. 27-28). Parla anche del granel di senape (vv. 30-32) che, pur essendo il più piccolo tra i semi, quando è piantato in terra, cresce e diventa un grande albero, dove potranno rifugiarsi centinaia di uccelli.