L’autorità di Gesù (Marco 11:27-12:12)

Introduzione

Come nelle precedenti situazioni anche in questa, Gesù mostra la sua potenza e la sua autorità in ogni parola che pronuncia e in ogni azione che opera, che, come al solito, trova l’opposizione delle autorità del tempo.

Anche qui Gesù esorta ad accettare la sua autorità perché è ① un’autorità che viene da Dio, ② è un’autorità che, se viene rifiutata, è un’occasione perduta ed ③ è un’autorità che, se invece viene accolta, produce delle benedizioni e delle basi solide per la propria vita. Gesù è colui che dà origine alla nostra vita, gli dà struttura e gli dà sviluppo.

In primo luogo, andiamo a vedere perché quella di Gesù è

 
  1. Un’autorità che viene da Dio.

    Fin dall’inizio del Vangelo di Marco, Gesù compie delle opere che solo Dio poteva operare, infatti libera le persone dai demoni e lega Satana “l’uomo forte” (3:27), perdona i peccati ai peccatori, cosa che solo Dio poteva fare (2:10), rivendica la sua autorità sulla legge e sul sabato (2:23-3:6) e tanto altro ancora. Opere così potenti che molti si stupivano e si meravigliavano, al punto che gli chiedevano: “da dove gli venissero certe parole e certe azioni come quelle” (Marco 6:2; Matteo 13:54-56).

    I capi religiosi hanno ammirato le opere potenti che faceva, hanno ascoltato le parole autorevoli che aveva pronunciato e, invece di riconoscere l’autorità che gli veniva in quanto Dio, si oppongono e gli chiedono: “Con quale autorità facesse quelle cose!?”, e dopo che Gesù rispondeva che, era con la stessa autorità che Dio aveva dato a Giovanni il battista, che lui faceva quelle cose, essi decidono di ucciderlo. Erano meravigliati, ma il pregiudizio era più grande del loro interesse.

    Le folle a differenza dei farisei avevano intuito che il battesimo di Giovanni veniva da Dio e, che quindi Gesù operava secondo l’autorità di Dio, ma questa riflessione non aveva portato nessuno di loro alla conversione. I farisei fondamentalmente non accettarono mai la predicazione e l’esortazione di pentirsi proclamate da Giovanni e, di conseguenza non gli riconobbero mai il ruolo di precursore di Gesù, e le domande dei farisei: “Con quale autorità fai queste cose”, rivelava la cattiva fede di rifiutare il riconoscimento di Gesù come il Messia che stavano aspettando, la sua divinità e la sua autorità che potevano essere comprese solo se viste come confessione di Gesù come Figlio di Dio, verità che Dio stesso afferma in occasione del battesimo operato da Giovanni nel Giordano: “Questo è il mio diletto Figlio, in lui mi sono compiaciuto” (Luca 3:22).

    Oggi come allora ci sono tante persone che parlano di Gesù come un uomo eccezionale, un uomo degno di stima o un rivoluzionario da seguire, ma non ne parlano mai come il Signore e il Salvatore di cui avrebbero bisogno. Persone che sono anche affascinate dalla sua storia e dal suo carisma, ma che non vanno oltre per chiedersi ad esempio, come mai dopo più di duemila anni “si parla ancora di Gesù”. Non si chiedono perché, dopo la sua venuta si parla di “Avanti Cristo e dopo Cristo”, e come mai ci furono degli storici come quelli dell’Antica Roma “che scrissero di lui”, come Giuseppe Flavio, Svetonio e Tacito.

    Beh, al di là di queste testimonianze storiche che, comunque hanno il loro valore, la parola di Dio afferma che, “Gesù era insieme a Dio nella creazione”, “era Dio” e “ogni cosa è stata fatta per mezzo di lui e in vista di lui, e senza di lui neppure una delle cose fatte è stata fatta”, come afferma Giovanni 1:1-3. Paolo ai Colossesi afferma che: “in Gesù abita corporalmente tutta la pienezza della deità…” (2:9), poiché al Padre “piacque di far abitare in lui tutta la pienezza…” (1:19); quindi Gesù Cristo ha piena autorità in quanto Dio, e ci esorta a riconoscerla e accettarla per la nostra salvezza e goderla pienamente. 

    In secondo luogo, quella di Gesù è

 

2. Un’autorità che, se viene rifiutata, è un’occasione persa.

Questo brano ci presenta la storia di un proprietario terriero che, dovendo partire per un viaggio d’affari, affitta a dei contadini la vigna che ha curato in un modo meticoloso e amorevole, affinché la custodiscano come ha fatto lui. Nella stagione del raccolto manda un uomo di sua fiducia a raccogliere il dovuto frutto, ma i contadini invece di dargli il frutto che gli spetta lo maltrattano e lo picchiano. Vengono inviati altri servi che ricevono lo stesso trattamento. Alla fine, manda suo figlio sperando che ne abbiano più rispetto, ma intuendo che era l’erede, lo uccidono per prendersi l’eredità. A questo punto il proprietario terriero uccide i contadini e dà la sua vigna ad altri.

Questa storia cruenta rappresenta il giudizio di Dio per i leader religiosi d’Israele per avergli disubbidito sistematicamente, poiché Israele era la vigna di cui Dio si era curato in modo scrupoloso e amorevole (12:1a), una vigna che il Signore aveva affidato ai capi religiosi, affinché se ne prendessero cura come aveva fatto Lui, ma invece di curarsene e accogliere i richiami e la correzione dei profeti essi, non solo non gli hanno dato ascolto, ma li hanno maltrattati e uccisi, e addirittura quando manda loro suo figlio, il Messia che stavano aspettando, il Figlio di cui “il Padre si era compiaciuto di inviare”, non solo non lo hanno accolto, non hanno riconosciuto la sua autorità, ma lo hanno maltrattato e ucciso perché denunciava la loro infedeltà.

A questo punto Dio li rigetta e apre una prospettiva di salvezza per i Gentili, tra cui siamo anche noi: “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni” (11:17). Anche oggi come allora ci sono tante occasioni per riconoscere l’autorità di Gesù Cristo, accettarlo nella propria vita e godere della sua guida, del consiglio, di “un amico sempre pronto nelle difficoltà”, ma è un’autorità a cui l’uomo non sa sottomettersi a causa della propria autonomia o delle tradizioni del sacramentalismo cattolico che lo rassicurano e lo tengono prigioniero, confermando le parole del Salmo 81 “Ma il popolo non ha ascoltato la mia voce, Israele non mi ha ubbidito. Perciò li ho abbandonati alla durezza del loro cuore, perché camminassero secondo i loro piani. Oh, se il mio popolo volesse camminare nelle mie vie! Subito umilierei i loro nemici…, poiché quelli che odiano il Signore striscerebbero davanti a lui e la loro sorte sarebbe decisa per sempre” (vv. 11-16).

Il Signore nella sua misericordia ci incoraggia sempre a seguirlo e a ubbidirgli, ma l’uomo non ascolta e non apprezza questo richiamo. Tu oggi cosa ne vuoi fare di questo richiamo?

Infine, quella di Gesù è           

3. Un’autorità che, se viene accettata, promuove basi solide.

Il rifiuto del popolo è dimostrato con le parole di Gesù quando afferma che “La pietra che i costruttori hanno rifiutato è diventata pietra angolare” (12:10), ad attestare che il rifiuto di Gesù Cristo è diventata “la pietra angolare” che è stata posta a fondamento della sua chiesa, nella quale sono entrati a far parte tutti coloro che hanno accettato la sua autorità. Come ogni parola di Dio non cade mai a vuoto se non dopo aver raggiunto il suo scopo, anche la venuta del Signore ha uno scopo ben preciso, che porterà inevitabilmente un giudizio o una salvezza per coloro che ascolteranno o rifiuteranno Cristo come il Figlio di Dio che ci è stato inviato.

Gesù è la pietra che loro hanno rifiutato, e che è diventata la pietra angolare della chiesa di Dio in cui, anche noi che eravamo estranei abbiamo trovato posto come “pietre viventi” per la grazia di Dio, come afferma Pietro nella sua epistola: “Anche voi come pietre viventi, siete edificati per formare una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo” (1 Pietro 2:5).

Quella di Gesù è un’autorità che ha delle basi solide in quanto fondamenta della sua chiesa, che per chi avrà l’umiltà di accettarla sarà in grado di costruire la propria vita non sulla sabbia ma sulla roccia, e quando verranno le difficoltà e le prove non temerà di crollare perché rimarrà stabile, confortato e sostenuto dalle promesse e dal favore di Dio (Matteo 7:26).

Conclusione

Su quali basi stai costruendo la tua vita? Con quali materiali stai costruendo la tua casa? Solo un’autorità che viene da Dio può garantire una fede autentica e solida, che può resistere ad ogni difficoltà che potrai incontrare nella tua vita. Costruisci e radica la tua vita in Cristo e non te ne pentirai: “Mettetemi alla prova e vedrete se io non vi aprirò le cataratte del cielo e non riverserò su di voi tanta benedizione che non saprete più dove riporla” (Malachia 3:10). Preghiamo!

 
Avanti
Avanti

La regalità di Gesù (Marco 11:1-26)